Da “Lutte de classe” n°208 – Giugno 2020
La crisi sanitaria è tutt’altro che finita, e l’economia e la società stanno sprofondando sempre più nella crisi del capitalismo, con tutte le sue conseguenze per le classi lavoratrici. L’umanità ha in larga misura i mezzi scientifici e tecnici per controllare la (...)
Con oltre 30.000 morti in dieci settimane e probabilmente molto di più in realtà, l’Italia è uno dei paesi europei dove la pandemia di coronavirus ha fatto più vittime, con epicentro nelle regioni più sviluppate e popolate del Nord. Oltre a questo numero di morti, le ripercussioni economiche e (...)
Da “Lutte de classe” n° 208 – Giugno 2020
"L’epidemia porterà inevitabilmente un duro colpo all’economia e alle attività sociali. In un momento come questo, è tanto più importante considerare lo sviluppo della Cina in una prospettiva globale, dialettica e a lungo termine e continuare a costruire la (...)
Da Lutte de classe n° 208 – Giugno 2020
Con 1,4 milioni di casi confermati di Covid-19 e 84.000 morti al 13 maggio, gli Stati Uniti sono stati di gran lunga il paese più colpito dalla pandemia. Con solo il 4% della popolazione mondiale, rappresenta il 28% delle vittime. Certo, i tassi di (...)
Da “Lutte de classe” n° 208 – Giugno 2020
Il 21 febbraio 2020, un anno dopo l’inizio del movimento popolare provocato in Algeria dalla candidatura di Abdelaziz Bouteflika ad un quinto mandato, numerose manifestazioni chiedevano ancora, per il cinquantatreesimo venerdì consecutivo, la fine del (...)
Da “Lutte de classe” n° 208 - Giugno 2020
Tra la primavera del 1918 e quella del 1919 tre ondate di epidemia influenzale devastarono tutti i continenti e condussero alla morte di 50 a 100 milioni di persone. Questa epidemia, insieme alla Prima guerra mondiale, messe in luce il grado di (...)