Il parlamento italiano non è in realtà formato da partiti saldamente delineati, e nel divertentissimo Montecitorio, sui seggi della Camera, la rappresentanza d’interessi non assume la forma esplicita degli interessi degli agrari e degli interessi degli industriali, della piccola e della grande borghesia. Là tutto è fluido, insicuro e pronto a svanire. Là è possibile arrangiare, combinare, stravolgere e aggirare tutto, ma il sentimento dei contrasti d’interesse sussiste tuttavia nel paese, per quanto solo in modo indistinto e quasi confuso. Qui ci sono gli agrari e gli industriali, come pure la città e la campagna, come il Sud e il Nord; e la capacità di contribuzione della popolazione è stata già da molto tempo più che superata dalle imposte statali.
Antonio Labriola, 1894