Vaccini: lo spreco della concorrenza e della proprietà privata

Nei paesi dell'Unione europea, dall'inizio dell'anno, la campagna di vaccinazione incontra delle difficoltà. Eppure, nella ricerca di un vaccino contro il covid-19, gli scienziati hanno fatto una vera corsa contro il tempo e ottenuto in dieci mesi ciò che di solito richiede diversi anni.

Ormai la disponibilitΰ dei vaccini dovrebbe consentire di sferrare un colpo decisivo contro questa pandemia che da un anno causa enormi perdite di vite umane e grandi danni all'economia. Ma quando dalla ricerca si arriva al momento della produzione di massa, la palla passa a laboratori farmaceutici che seguono la logica delle grandi società capitaliste e tutto diventa più complicato. Pfizer, Moderna, AstraZeneca, gli unici ad avere un vaccino autorizzato in Europa, non hanno una capacitΰ produttiva sufficiente. Sanofi, Merck e GSK hanno la capacitΰ di produzione, ma non hanno ancora il loro vaccino.

I laboratori farmaceutici sono stati veloci a prendere ordini e incassare soldi dall'Unione europea, ma per costruire linee di produzione e assumere il personale necessario, non sono tanto efficienti! E perché dovrebbero fare in fretta quando questi limiti della produzione alzano la posta in gioco e permettono loro di negoziare prezzi e profitti più alti per i prossimi ordini? Il buon senso e l'interesse collettivo imporrerebbero che questi laboratori lavorassero insieme e mettessero in comune i loro brevetti e le loro risorse di produzione per produrre nel modo più rapido e massiccio possibile i vaccini che potrebbero salvare vite umane. Ma faranno solo ciò che detta loro la logica del profitto.Per loro, dopo la guerra delle mascherine, una guerra dei vaccini potrebbe essere interessante.

Gli Stati hanno i loro piani di vaccinazione, ma le multinazionali farmaceutiche hanno l'ultima parola nello stabilire i prezzi, le scadenze e i volumi. I governi chiederanno loro cortesemente di accelerare il passo ma, da buoni difensori della proprietà privata, si adegueranno alle scelte di queste ditte che possono imporre il loro diktat in virtù del sacrosanto principio della proprietà privata. E qui si parla dei paesi d'Europa occidentale, abbastanza ricchi da poter pagare, ma che ne sarà dei paesi più poveri d'Africa, dell'America latina o dell'Asia, duramente colpiti dalla pandemia ma che come potere d'acquisto non sono considerati dai laboratori clienti interessanti?

Il settore sanitario è uno dei settori più sovvenzionati dagli stati, anche se il segreto commerciale non consente di sapere esattamente quanto hanno ricevuto le grandi ditte del settore. Invece i profitti e i dividendi sono esclusivamente privati, e questa crisi sanitaria è un grande affare per i laboratori.

L'opacità dei contratti e dei prezzi, la rapacità dei trust farmaceutici, le difficoltà di produzione e consegna sono solo un esempio dei danni causati dal capitalismo alla società umana. Le leggi del mercato e la concorrenza rappresentano un incredibile spreco. Imporre l'abolizione dei brevetti e dei segreti commerciali, imporre il controllo dei lavoratori sulla produzione e l'espropriazione dei grandi gruppi capitalistici è una necessità per tutti!

A F