Dopo che al congresso delle organizzazioni di mestiere di Limoges del 1895 la classe operaia si è data un’organizzazione autonoma, indipendente da tutti i partiti democratici, ha avuto la tendenza costante a liberarsi sempre di più da tutte le tutele, sia dello Stato, sia delle amministrazioni municipali.
È che la classe operaia non si sogna neanche di adattarsi al mondo capitalista, di incastrarsi nel sistema di produzione attuale, per svilupparsi al suo interno al meglio dei propri interessi. Essa ha delle mire più alte – delle mire di trasformazione sociale – e sono queste aspirazioni rivoluzionarie che l’hanno condotta a costituirsi in partito di classe e in opposizione a tutti gli altri partiti e a tutte le altre classi.
Così, oltre che con la sua forma d’organizzazione, la classe operaia comprende di essersi forgiata un mezzo per lottare, giorno per giorno, contro le forze dello sfruttamento e dell’oppressione, essa intende anche, realizzare e fortificare dei raggruppamenti atti a portare a compimento l’espropriazione del capitale e capaci di procedere ad una riorganizzazione sociale sul piano comunista.
Émile Pouget, "La Confederation Générale du Travail", 1910