Trump vuole espellere i palestinesi

Trump ha proposto di trasferire gli abitanti di Gaza in Giordania e in Egitto per, a suo dire, “fare pulizia”. Questo è sempre stato il sogno sionista dell'estrema destra israeliana: liberarsi del problema palestinese liberandosi dei palestinesi!

Una proposta simile è stata avanzata all'indomani del 7 ottobre dai due ministri di estrema destra del governo israeliano. Volevano “incoraggiare l'emigrazione” dei gazesi. L'incoraggiamento consisteva nel bombardarli e affamarli per 15 mesi, uccidendone più di 45.000 e trasformando la Striscia di Gaza in un campo di rovine. E da immobiliarista senza scrupoli, Trump si sogna di trasformare la Striscia di Gaza in una spiaggia di Miami. Questo dimostra un disprezzo sconfinato per i palestinesi, che lottano da oltre 75 anni per il diritto fondamentale di vivere laddove sono nati e stanno sopportando infinite sofferenze per rimanere nella loro terra.

Questa politica di pulizia etnica non è nuova da parte delle grandi potenze. Con gli indiani d'America, gli Stati Uniti hanno una lunga esperienza di trasferimento e sterminio forzato di popolazioni. Le potenze europee hanno seguito le stesse pratiche con gli africani ridotti in schiavitù e deportati in America e con innumerevoli altri popoli colonizzati.

Il sionismo rientra in questa logica coloniale. La guerra condotta da Israele non è iniziata con il massacro perpetrato da Hamas il 7 ottobre 2023. E non è una guerra contro il terrorismo perché, se questa parola ha un significato, bisogna riconoscere che lo Stato israeliano la usa su una scala completamente diversa da quella degli attentatori suicidi palestinesi. Questa guerra è iniziata più di 75 anni fa ed è una guerra contro tutti i palestinesi, condotta per espellerli e allontanarli sempre di più. Ha costretto centinaia di migliaia di palestinesi all'esilio nel 1948 e nel 1967, spingendoli verso i campi dei paesi vicini o del loro stesso paese, a Gaza e in Cisgiordania.

Oggi i dirigenti israeliani stanno progettando l'annessione totale o parziale della Cisgiordania. L'esercito israeliano è già all'opera e, dopo il cessate il fuoco a Gaza, ha intensificato i suoi interventi anche con i carrarmati. In particolare, i combattimenti si sono scatenati intorno a Jenin, un'area teoricamente sotto il controllo dell'Autorità Palestinese. Con il pretesto di combattere gruppi armati, l'esercito israeliano ha ucciso decine di palestinesi, demolisce e distrugge case e strade, moltiplica i posti di blocco e gli arresti. I coloni israeliani si comportano come in un territorio conquistato. Hanno commesso una serie di crimini, allontanando gli abitanti ed estendendo la portata dei loro insediamenti. Il tutto con la complicità dell'esercito e la benedizione di Trump, che ha revocato simbolicamente le sanzioni imposte dall'amministrazione Biden a quelli accusati di violenza contro i civili palestinesi.

I sionisti più estremisti hanno quindi carta bianca. Possono contare sul sostegno di Trump, ma anche sul silenzio complice dell’Italia, della Francia e dei Paesi dell'Unione Europea, che al massimo rilasciano dichiarazioni di protesta, pur sostenendo di fatto la politica di colonizzazione di Israele.

Nonostante il cessate il fuoco a Gaza, le sofferenze dei palestinesi non sono finite. Quanto agli israeliani, non è col diventare gli oppressori e i carnefici dei palestinesi che troveranno sicurezza e pace. La pace dei cimiteri che Netanyahu vuole imporre non esiste. Ha affermato di voler annientare Hamas ma con le sue politiche, è stato uno dei suoi migliori reclutatori.

Finché ci sarà ingiustizia, ci saranno rivolte e insurrezioni. Questo è vero in Palestina come in qualsiasi altro luogo. Ma anche se i palestinesi resistono con tutte le loro forze e combattono con l'energia della disperazione, non riusciranno da soli a porre fine all'oppressione e al dominio dell'imperialismo. Spetta anche ai lavoratori che stanno nel cuore delle cittadelle imperialiste, condurre la lotta per farla finita con questo sistema di oppressione. E questo comincia col negare ogni forma di sostegno a questi dirigenti occidentali che sono complici della barbarie.

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