Un manovratore di 47 anni, dipendente della Bcube, ex Villanova, ditta che lavora nella logistica per la Fca di Mirafiori, il 9 ottobre è stato trovato morto da alcuni compagni di lavoro nello scalo ferroviario interno di Fca, nella cosiddetta area del Drosso.
Le cause non sono ancora note, ma, secondo le prime informazioni, l’operaio aveva appena finito di caricare le bisarche quando sarebbe stato urtato da un treno in manovra, riportando una ferita al capo. Sono tanti gli interrogativi su come è morto questo operaio. Ad uno però Fca e Bcubesono chiamate a rispondere: come mai nessuno era presente al momento dell’infortunio?
Proviamo a darla noi una risposta: le condizioni di lavoro alla Fca, come in molte altre fabbriche, con i primi accenni di ripresa dell’attività produttiva nel paese, sono peggiorate. Si lavora di più con meno operai, a scapito della sicurezza sul lavoro. E così si ritorna a parlare di infortuni e di morti sul lavoro in forte ascesa, in particolare nei settori dell’industria e dei servizi. In Italia, soltanto nel giorno della morte dell’operaio della Bcube, sono avvenuti altri 3 infortuni mortali.
Per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro non bastano le leggi, anche quelle più all’avanguardia. Lo potranno solo condizioni lavorative più umane, solo salari e orari di lavoro più dignitosi, niente più appalti e sottoappalti che supersfruttano i lavoratori. C’è un solo modo per ottenerlo: lottando uniti!
Corrispondenza di Torino