Stellantis: gli operai non ci stanno

Le lavoratrici e i lavoratori degli stabilimenti Stellantis hanno visto in questi anni una diminuzione del loro salario dovuta a cassa-integrazione e contratti di solidarietà, contemporaneamente chi lavora è costretto a turnazioni, ritmi e carichi di lavoro sempre più gravosi a scapito della propria salute e e sicurezza. Per non parlare dei licenziamenti mascherati con miseri incentivi all'esodo.

Il 26 febbraio scorso Stellantis ha comunicato l'entità del premio di risultato (PDR) per gli operai: una cifra ridicola che varia dai 630 agli 830 Euro lordi in base ai giorni di presenza. Questo mentre gli azionisti si sono spartiti 5,5 miliardi di Euro e l'ultimo premio regalato a Tavares è stato di 10 milioni di Euro oltre il suo stipendio.

Sin dal giorno successivo, in risposta all'ennesima beffa nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, nello stabilimento Stellantis Mopar di Rivalta che si occupa di logistica in provincia di Torino, sono partiti sin dalla mattina gli scioperi spontanei in tutti e due i magazzini.

Gli operai del primo turno si sono fermati sotto l'occhio preoccupato dei capi e hanno dato vita ad asemblee astenendosi dal lavoro sino a fine turno. Il giorno dopo hanno attuato uno sciopero articolato.

La voce dello sciopero è arrivata agli operai di Mirafiori e il giovedì stesso sono state dichiarate dalla FIOM due ore di sciopero sia in Meccanica che all'Economia Circolare/Presse.

Hanno scioperato anche gli operai dello stabilimento di Pomigliano costringendo i sindacati firmatari, di cui non fa parte la Fiom, a dire che il CCSL – il Contratto Collettivo specifico per i lavoratori FIAT-FCA voluto da Marchionne nel 2010 che sanciva l'uscita dal CCNL metalmeccanici- va rivisto.

Proprio sull'onda di questi scioperi un gruppo di operai Stellantis di Mirafiori e Rivalta ha deciso, appoggiandosi alla Confederazione Cobas Lavoro Privato, di indire uno sciopero di 8 ore il 28 marzo giorno dello sciopero nazionale dei metalmeccanici e di partecipare alla manifestazione a Torino, non solo per portare la propria solidarietà ma anche per denunciare che il CCSL è stato un modo per dividere i lavoratori e indebolire il contratto nazionale di categoria.

Mentre scriviamo arriva la notizia che la Fiom ha indetto sin da ora il blocco degli straordinari e chiama alle assemblee e a uno sciopero articolato per tutti gli stabilimenti Stellantis. È segno che il malcontento tra i lavoratori sta crescendo, solo l'unità e la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori al di là delle sigle sindacali, potrà costringere Stellantis a mollare la presa e a riconoscere le rivendicazioni degli operai: aumenti salariali, l'integrazione salariale al 100% per i lavoratori in cig e cds e licenziati, la ripartizione del monte ore lavorativo tra tutti i lavoratori in forza, il riconoscimento del PDR non sulla base della presenza, la tutela della salute e della sicurezza a partire dai lavoratori con patologie invalidanti che il lavoro in fabbrica gli ha provocato.

Corrispondenza da Torino