Come ogni anno, la rivista londinese Jane's Defense Weekly, una vera autorità in questo campo, pubblica l'albo d'onore delle spese militari dell'anno 2016 per 105 paesi, cioè quasi in tutto il mondo.
Riassumendo, 1.570 miliardi di dollari sono stati destinati alle forze armate lo scorso anno. Gli Stati Uniti conservano la prima posizione, ed in modo schiacciante, con il 40% delle spese militari mondiali, cioè 622 miliardi di dollari nel 2016, in leggero aumento.
In seconda ma lontana posizione viene la Cina, con 191,7 miliardi di dollari nel 2016. L'India è sul punto di diventare il terzo più grande bilancio militare del mondo all'orizzonte 2018. La Russia, da parte sua, vede le sue spese militari abbassarsi a 50,6 miliardi di dollari, per motivo del ribasso dei corsi del petrolio. La Francia si classifica in settima posizione, con 44,3 miliardi di dollari, e la spesa militare dell'Italia cresce intorno a 25 miliardi di dollari l'anno e al decimo posto nel mondo.
Stati ben più piccoli dedicano una parte crescente del loro bilancio ad armarsi. Così, i paesi baltici ostentano il più forte aumento delle spese militari, che passano da 930 milioni di dollari a 1,5 miliardi nel 2016, con in prospettiva 2,1 miliardi nel 2020.
Dietro queste cifre, ci sono ovviamente i forzieri degli industriali legati al settore militare che si riempiono, il crescente numero delle morti causate da questi armamenti, e la crescente tensione bellica nel mondo capitalista.
B.S.