Risparmi criminali sulla ricerca

In un'intervista al quotidiano Le Soir de Belgique del 7 marzo 2020, Johan Neyts, professore di virologia nel laboratorio di ricerca sanitaria dell'Università Cattolica di Leuven, spiega che la famiglia dei coronavirus è relativamente stabile.

La ricerca di un vaccino contro questo tipo di virus avrebbe quindi potuto essere attivamente perseguita fin dal 2003, quando ha causato l'epidemia di SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome).

Così, secondo questo virologo, "nel 2003, con la crisi del SARS, c'è stata una grande opportunità di sviluppare la ricerca per trovare un farmaco abbastanza efficace da potere curare questi pazienti e costituire delle scorte. Ma non l'abbiamo fatto. È stata un'occasione sprecata. Se tali farmaci fossero stati sviluppati all'epoca, la crisi attuale avrebbe probabilmente potuto essere fermata rapidamente..... Sviluppare un farmaco di questo tipo sarebbe probabilmente costato, all'epoca, dai 200 ai 300 milioni di euro. Sono cifre ridicole rispetto all'impatto economico della crisi che si sta sviluppando intorno a noi. »

Probabilmente, all'epoca, essendo l'epidemia di SARS rimasta limitata, le prospettive di profitto non erano abbastanza attraenti per i laboratori e quindi i finanziamenti per la ricerca in questo campo sono rimasti indietro.

C.T.