Walter Veltroni, sulle pagine del Corriere della Sera del 18 marzo, si è accorto di un incredibile gap della sinistra italiana. Per Veltroni, la sinistra «Ha perso quel che la sinistra non può perdere: il rapporto con il popolo». Non solo, ma la sinistra dovrebbe finalmente capire che «dovrebbe stare dove c’è più disagio, più povertà, più disperazione, più angoscia».
Ecco cosa dovrebbe fare la sinistra, finalmente qualcuno che ce lo spiega nero su bianco, consigliando il giusto da farsi.
Invece di rincorrere leopoldiane piazze imprenditrici e radical chic, dovrebbe stare con i più bisognosi. Invece di rincorrere le terze vie e i Blair di turno, dovrebbe stare con la parte debole della società. Invece di autoincensarsi con i tappeti rossi dei festival del cinema, dovrebbe stare con le volgari masse operaie. Invece di appoggiare degradanti, per i lavoratori, riforme del lavoro e delle pensioni, bisognerebbe migliorare le condizioni di vita delle classi subalterne.
Ebbene sì, caro Walter, verrebbe da chiederti, ma tu quando la sinistra ha “abbandonato il popolo” dov’eri? Cosa stavi facendo per non accorgerti della nefasta deriva?
In realtà, esattamente come il tuo partito, stavi semplicemente seguendo gli interessi delle principali frazioni borghesi dell’imperialismo italiano a cui l’opportunismo, in quelle forme e con quelle caratteristiche, non serviva più. Il “popolo”, o meglio, la classe operaia, in una fase di riflusso della lotta di classe, non necessitava più di particolari attenzioni, meglio salire sul treno del liberismo e della “globalizzazione”, per ritagliarsi un ruolo politico che altrimenti andava scemando.
Lagnarsi adesso perché il populismo sta mangiando nel proprio piatto e si rischia di conseguenza di morire di fame, è palesemente inutile, se non addirittura stucchevole.
Il vero “problema” della sinistra italiana, dell’opportunismo nostrano, e non solo, è che sta dalla parte della classe operaia solo quando ciò risulta necessario per la borghesia. In caso contrario, si diventa superflui, come certi tardivi consigli…
(Dal sito internet Prospettiva Marxista)