Le Olimpiadi d'inverno a Pyeongchang in Corea del Sud sono state presentate come quelle della pace a causa del supposto riavvicinamento tra le due Coree. Naturalmente, hanno dato luogo ai soliti commenti nazionalisti per ogni nuova medaglia conquistata. Ma sono stati prima di tutto un'eccellente ed enorme occasione di profitti per gli sponsor, i partner ed altri fornitori ufficiali, per i quali lo Stato sudcoreano non ha badato a spese.
Le Olimpiadi d'estate di Londra erano costate in totale 15 miliardi di euro, di cui tre quarti finanziati dai poteri pubblici. Quelle di Pechino erano costate 32 miliardi di euro. Quelle di Sochi in Russia hanno sfondato il limite massimo con un conto di oltre 50 miliardi di dollari. Se a Pyeongchang la previsione ammonta a 10,5 miliardi di euro, sarà certamente rivista in aumento.
Per l'occasione, il governo sudcoreano ha fatto costruire una linea Tav che permette di raggiungere da Seul il sito dei giochi in poco più di un'ora, invece delle 3 ore che erano necessarie prima. Oltre a questo, è stato costruito un nuovo terminal per l'aeroporto internazionale e autostrade dirette tra la capitale e la zona dei Giochi, situata in una delle regioni più povere del paese. Si può essere certi che dopo le Olimpiadi gran parte di queste infrastrutture saranno inutili.
Quanto agli impianti sportivi, è poco probabile che la popolazione ne possa approfittare in seguito.
Già si prevede che lo stadio di 35.000 posti costruito per la cerimonia d'apertura sarà smontato dopo i giochi. Dopo ogni Olimpiade d'inverno, come si è visto molte volte in passato, le piste di sci, quelle di bob ed i trampolini restano in generale nell'abbandono. Da mettere al passivo dell'evento ci sono anche il fabbisogno d'acqua per mantenere l'altezza del manto nevoso e i prodotti chimici sparsi sulle piste, che inquineranno il suolo della regione.
Le Olimpiadi di Barcellona avevano lasciato un debito di 6 miliardi alla Spagna, quelli di Seul del 1988 avevano già lasciato alla Corea del Sud un debito di due miliardi di dollari. Lo Stato di Rio, al termine delle Olimpiadi del 2016, si è trovato in fallimento.
I promotori delle Olimpiadi ne lodano “le ripercussioni economiche”. In realtà il loro costo è pagato dalla popolazione, e le ripercussioni positive sono per i capitalisti, i cementificatori , le multinazionali che le sponsorizzano come, in questo caso, Samsung e Hyundai.
G.R.