Mezzo secolo di sfruttamento

Detto altrimenti, la conseguenza politica, relativa al mutamento nei rapporti di forza tra capitale e lavoro, trova la sua rappresentazione plastica nell’andamento della distribuzione del reddito tra salari e profitti – in gergo, la distribuzione funzionale del reddito – che, proprio a partire da fine anni Settanta, registra una caduta della quota di reddito che va ai salari a beneficio della quota profitti. In Italia, la prima diminuisce di quindici punti percentuali tra il 1970 e il 2014, tra il 1990 e il 2007 la variazione è di 5 punti percentuali. Le imprese sono in grado di estrarre maggiore valore per loro stesse sottraendolo ai lavoratori, cioè a coloro che contribuiscono a crearlo. Con termini che a molti possono risultare anacronistici, ma che catturano concettualmente l’oggetto del discorso, queste dinamiche esprimono un incremento del plusvalore da parte delle imprese sulle spalle dei lavoratori.

Marta Fana, “Non è lavoro, è sfruttamento”, 2017