Le agitazioni del personale di cabina (hostess e steward) della compagnia aerea tedesca si sono protratte per diversi giorni a partire dall’inizio di settembre. I danni per la Lufthansa sono stati calcolati in circa dieci milioni di euro. I lavoratori sono riusciti a bloccare fino ai due terzi del totale dei voli.Al momento i dirigenti del sindacato di categoria Ufo hanno deciso di sospendere gli scioperi fino alla fine di ottobre e di continuare la trattativa con la direzione aziendale.
Le richieste riguardano tanto gli stipendi, bloccati da tre anni, che l’organizzazione del lavoro. La compagnia di bandiera tedesca sta facendo una dura politica di riduzione dei costi che intende evidentemente scaricare sui lavoratori. Le richieste del sindacato Ufo – così come si ricavano dai resoconti giornalistici - sono di un aumento del 5% dei salari per 15 mesi, a partire dal gennaio di quest’anno e di precisi impegni da parte della direzione aziendale di non utilizzare personale esterno o lavoratori a tempo determinato per le mansioni di “cabina”.
Quest’ultima rivendicazione, in particolare, dimostra che il problema della concorrenza al ribasso tra lavoratori può essere affrontato dal lato dei lavoratori stessi. Anche nella forma di una richiesta sindacale. In generale, la lotta delle hostess e degli steward tedeschi testimonia che il conflitto sociale, anche nella parte d’Europa meno colpita dalla crisi, è tutt’altro che sopito.
Ma forse l’insegnamento più importante, per i lavoratori italiani, quelli in particolare dei servizi e dei trasporti, è che bisogna sbarazzarsi al più presto di tutte quelle norme anti-sciopero che per lunghi anni hanno consentito alle aziende di fare il bello e il cattivo tempo sulla pelle dei propri dipendenti.
R.Corsini