Il senatore leghista Simone Pillon, ha presentato un disegno di legge che prevede la “bigenitorialità perfetta”. In caso, cioè, di separazione di una coppia con figli minori, tutto ciò che concerne il mantenimento e l’affidamento del figlio o della figliadeve essere equamente suddiviso tra padre e madre. Un’eguaglianza solo apparente nelle concrete condizioni sociali. Le spese per essere suddivise devono essere fatturate, non esiste più l’assegno di mantenimento, il periodo trascorso presso ciascun genitore dovrà esseredi almeno 12 pernottamenti al mese. Citando la legge, “I genitori di prole minorenne che vogliono separarsi devono, a pena l’improcedibiltà, iniziare un percorso di mediazione familiare”. Ironia della sorte pare proprio che lo stesso Pillon sia mediatore familiare e che il suo decreto preveda la creazione di un albo di mediatori familiari presso il Ministero della giustizia (fonte L’Espresso).
Questa legge penalizza le donne e i bambini. Le spese sostenute in egual misura creano problemi soprattutto alle donne che in larga parte hanno salari più bassi, che derivano da lavoro più spesso precario o part-time(scelta fatta per supplire alle carenze del welfare). Non ci dimentichiamo che l’Italia nelle statistiche europee sul lavoro femminile è seconda a Malta.
Il decreto ignorando ogni tutela, rende difficile il percorso di fuoriuscita dalla violenza. Immaginiamo una situazione in cui la donna sia vittima di violenza domestica: sarà obbligata a osservare la prescrizione di mediazione familiare incontrando il coniuge violento, la mediazione familiare è infatti vietata dalla convenzione di Istambul nei casi di violenza, ma di questo il decreto Pillon non tiene conto!
Così, le donne che si trovano di fronte alla violenza fisica o psicologica potrebbero trovarsi di fronte anche alla violenza economica, ad esempio a dovere pagare l’affitto per la casa che gli è stata assegnata dal giudice(domicilio familiare), sostenere spese troppo alte rispetto al loro reddito etc.Forse per alcune di fronte alla miseria, alla separazione dai figlisarebbepiù facile sopportare un marito violento ed evitare così il male peggiore. I figli in una situazione del genere potrebbero essere più esposti a tensioni, litigi, comportamenti violenti.
I bambini, in caso di applicazione di questo decreto saranno sottoposti ad una rigida divisione dei tempi di vita presso ciascuno dei genitori(12 pernottamenti consecutivi), senza tenere conto dell’età dei bambini: lattanti, prima o seconda infanzia, adolescenza. Per non parlare di simpatia empatia verso uno dei genitori,domicili lontani o vicini alla scuola, amicizie, abitudini, attività.
IL genitore più povero sarà comunque penalizzato fino ad essere considerato non idoneo all’affidamento dei figlise non possiede un’abitazione “adatta” ad accoglierli.
Questa legge più che una riforma pare una controriforma! Riafferma e consolida la famiglia patriarcale, è un passo indietro nella legislazione per donne e bambini.La Lega di Salvini dimostra tutta la sua natura reazionaria e misogina, dopo l’ attacco all’ aborto libero, l’esaltazione della famiglia eteronormata,attacca anche il divorzio con una legge che penalizza fortemente le donne. C’è la chiara intenzione di demolire quello che le donne con anni di lotte hanno conquistato, per tornare alla logica dei figli per la Patria, all’ oscurantismo dell’ideologia religiosa. Questo è quello che propongono gli uomini del“governo del cambiamento”, un cambiamento di cui possiamo fare veramente a meno! Il decreto Pillon è da respingere,in tutto il suo contenuto, se si vuole creare una società più giusta per tutti: donne, uomini, bambini!
CP