Intellettuali in grigioverde

Ai termini classici della dialettica sociale come scontro di classe, si sostituisce, pertanto, una polarizzazione ideologica che prospetta da una parte l’integrazione coercitiva all’interno del sistema politico minacciato da un nemico esterno e dall’altra la frantumazione sociale della rivolta di classe orchestrata da un nemico interno. Se questa polarizzazione richiede un ordine refrattario ad ogni forma di dissenso non può, tuttavia, fare a meno di un consenso diffuso sollecitato perciò dalla pubblicistica interventista di una guerra presentata come necessità, mito ed evento assoluto. Il grande processo di riconversione politica che si attua nel periodo della neutralità richiede l’impiego degli intellettuali verso i quali s’indirizza quella che è quasi una chiamata all’ordine, una delega alla gestione del dissenso...

Giuseppe Tosi, “Motivi privati dell’interventismo intellettuale nella Grande guerra”, 2004