Riusciremo a preparare in tempo un partito capace di dirigere la rivoluzione proletaria? Per rispondere correttamente a questa domanda bisogna porsela bene. Naturalmente, questa o quella sollevazione può e perfino deve finire con una disfatta dovuta all’assenza di una direzione rivoluzionaria. Ma non si tratta di un’unica sollevazione. Si tratta di un’intera epoca rivoluzionaria.
Il mondo capitalista non ha uscita, almeno di non considerare come tale un’agonia prolungata. Bisogna prepararsi per dei lunghi anni, se non dei decenni, di guerre, di insurrezioni, di brevi intermezzi di tregua, di nuove guerre e di nuove sollevazioni. È su questo che si deve fondare un giovane partito rivoluzionario. La storia gli darà sufficienti occasioni e possibilità di provarsi, di accumulare delle esperienze e di maturare.
(…) La questione dei ritmi e degli intervalli è di un’importanza enorme, ma essa non altera né la prospettiva storica generale, né la direzione della nostra politica. La conclusione è semplice: bisogna fare il lavoro di educare e organizzare l’avanguardia proletaria con un’energia decuplicata.
Trotsky, 1939