Grecia - La crisi ti accorcia la vita

La crisi non crea solo disoccupazione e miseria: la crisi nel suo prolungarsi, riducendo in miseria masse di lavoratori salariati, pensionati, piccola borghesia, ha peggiorato anche le loro condizioni di salute e ridotto la loro aspettativa di vita.

Un recente studio effettuato dalle università di Cambridge, Oxford e Londra, rivela dati che confermano questa tendenza. Secondo questa ricerca, pubblicata sulla rivista inglese "The Lancet", con la crisi la mortalità infantile (parliamo dei primi mesi di vita) sarebbe aumentata del 43%. Se questi dati dovessero avere conferma si tratterebbe di un aumento enorme, paragonabile a quello di un paese in guerra che vede la distruzione anche materiale di tutte le sue strutture di assistenza medica e sociale.

Lo studio mette in evidenza anche altri valori da ritenersi catastrofici: i casi di tubercolosi, una malattia considerata "scomparsa" fino a qualche anno fa, sono raddoppiati, i casi di infezione da HIV hanno avuto una impetuosa impennata.

Ancor più difficile è la condizione sanitaria nelle isole e nelle zone rurali.

Durante il dibattito parlamentare sul disegno di legge per la riforma della sanità di base Νíkos Syrmalénios, deputato per le isole Cicladi della maggior forza di opposizione parlamentare, il SYRIZA, ha denunciato la grave situazione che interessa le isole. Citando come fonte la Scuola Nazionale di Sanità Pubblica, ha dichiarato che le spese sanitarie sono state ridotte del 40% nel periodo 2009-2012 e che la spesa sanitaria primaria è stata addirittura ridotta del 45% nel biennio 2012-2013. Questa politica ha voluto significare che in molte piccole isole, da Anafi a Therassia, da Policandro a Sicandro, non risiede un medico in maniera permanente. Nelle altre isole la situazione è carente e precaria sia nel personale, che nei mezzi e nell'organizzazione. Mentre si chiudono ospedali, per esempio gli ospedali delle grandi isole di Nasso e Siro verranno "fusi" in un'unica sede (in definitiva un'isola rimarrà senza ospedale), altri (come quello di Santorini) verranno privatizzati.

La legge per la riforma della sanità di base prevede di riformare l'EOPYY (Organismo Nazionale di Sovvenzione dei Servizi alla Salute) perché, secondo il governo, "costa troppo ed è una fonte di sprechi e corruzione". L' EOPYY era stato varato solamente due anni fa, il 1° gennaio 2012, per sostituire il sistema precedente che "costava troppo ed era fonte di sprechi e corruzione".

I danni sociali della crisi continuano imperturbabilmente e le politiche del governo non fanno che accentuarli. Non solo sul livello della salute e dell'aspettativa di vita (nel 2012 nel paese si è registrato il più alto numero di morti dopo il 1949, anno in cui finì la guerra civile), ma anche su altri livelli che qui non abbiamo preso in considerazione, come la scuola o i trasporti pubblici.

Chi pensa che per contrastare questa tragica tendenza basti puntare ad una grande vittoria alle elezioni europee del SYRIZA guidato da Aléxis Tsípras (personaggio politico venuto di moda anche in Italia) non fa altro che dirigere le lotte lavoratori sui binari morti del parlamentarismo. Verso uno scontro fasullo in un parlamento che, fra l'altro, è stato istituito per dare l'illusione che esista uno Stato europeo che in realtà non esiste.

Per combattere la borghesia europea, divisa in molte cose, ma sempre unita per colpire i lavoratori, è necessario ben altro. È necessaria un'opposizione unita, di classe che vada oltre allo ristretto ambito dei lavoratori greci e che si estenda in tutto il continente.

Corrispondenza da Atene