Gran Bretagna: la vita dei poveri costa poco

79 morti: tale era il bilancio provvisorio dell'incendio che ha devastato la torre Grenfell, il 14 giugno, una casa popolare di 120 appartamenti su 24 piani, situata nel comune londinese di Kensington.

Man mano che si chiarivano le cause del sinistro, la costernazione ha fatto posto all'indignazione, poi alla rabbia, contro le politiche dei governi passati e presenti, facendo di questo dramma uno scandalo politico.

Quattro decenni d'incuria criminale

La torre Grenfell è stata costruita negli anni 1960-70, nell'ambito di un vasto programma che mirava ad eliminare i tuguri dalle zone centrali delle città. Benché costruita al risparmio, rispettava almeno alcune norme in materia di antincendio: un sistema di porte e di camere tagliafuoco isolava gli appartamenti ed i piani gli uni dagli altri, in modo che il focolare di un incendio fosse circoscritto il tempo sufficiente per consentire l'intervento dei vigili del fuoco. Ma negli anni della Thatcher, le norme furono riviste al ribasso e gli spazi tagliafuoco scomparirono, in modo da aumentare il numero di alloggi. Poi i servizi comunali gestori delle case popolari e la loro manutenzione furono privatizzati. Le vecchie porte tagliafuoco cessarono di funzionare, le scale di sicurezza furono eliminate. I controlli di sicurezza furono affidati ad agenzie private preoccupate innanzitutto di conservare i loro contratti e rimasero solo i comitati di inquilini a suonare l'allarme sulla sicurezza.

Negli anni 2000, si scoprì un nuovo modo di intonacare la facciata delle case popolari: furono rivestite con uno strato interno d'isolante termico ricoperto con uno strato esterno più estetico, incrostato di polvere d'alluminio per distribuire il calore su tutta la superficie. Ciò permetteva di cambiare l'apparenza e di migliorare l'isolamento termico, e tutto ciò per un prezzo non eccessivo.

Nel 2009, i 14 piani di una torre di case popolari di Londra, la Lakanal House, furono devastati dalle fiamme. Questo rivestimento si incendiò in pochi minuti e ci furono nove morti. Quattro anni dopo, la commissione d'inchiesta raccomandò che i rivestimenti utilizzati in circa 4.000 torri di questo tipo nel paese fossero resi ignifughi. Ma nulla fu fatto. Peggio ancora, nel loro entusiasmo per “cancellare le regolamentazioni inutili”, i governi Cameron e May resero facoltativo l'impianto, allora teoricamente obbligatorio, di estintori automatici ad acqua per rallentare la progressione delle fiamme!

È successo ciò che doveva succedere. Il dramma della torre Grenfell poteva prodursi in centinaia di altre torri, come si era prodotto alla Lakanal House, e per le stesse ragioni.

Disprezzo per i poveri

A questa incuria criminale si aggiunge una dimensione sociale particolarmente odiosa: il disprezzo ostentato delle autorità verso i poveri. La torre Grenfell dipende da uno dei municipi più ricchi d'Europa, quello di Kensington. Vi si trova la zona più cara di Londra, dove abita la star del calcio David Beckham, il fior fiore della borghesia e dell'aristocrazia britannica, senza contare gli appartamentini delle famiglie reali del Golfo. È chiaro quanto stonava l'isola della torre Grenfell, fra le più povere del paese.

Tra l'altro, fu soprattutto per offrire una vista più piacevole ai suoi ricchi vicini che la torre fu intonacata nel 2014. Ma ciò non impedì al municipio di scegliere rivestimenti a prezzi bassi e fra i più pericolosi, di cui uno non era ignifugo mentre si sapeva che l'altro, fabbricato da una filiale della Saint-Gobain, bruciava liberando un gas mortale, il cianuro d'idrogeno. Contava innanzitutto ridurre al minimo il costo di questo lavoro: meno di 10 milioni di euro, cioè appena più del prezzo di un bell’appartamento nelle costruzioni lussuose di Kensington. Dopo tutto, in questo caso si trattava soltanto di alcune centinaia di poveri anonimi.

Anche dopo il dramma, lo stesso disprezzo si è ancora palesato, sia da parte di Theresa May, rimasta zitta per tre giorni, che da parte del municipio: nonostante avesse l'obbligo giuridico di ricollocare i sinistrati, ha proposto ad alcuni di loro degli appartamenti situati dall'altra parte di Londra, o in città di provincia, come Manchester o Birmingham. E questo nonostante Kensington abbia la più forte densità di case vuote della capitale e il suo municipio potesse avvalersi, in casi del genere, del potere di requisizione.

Alla fine il governo ha promesso un aiuto di 6.000 euro per famiglia, ma solo per quelli il cui appartamento è stato completamente distrutto, ed a condizione che abbiano un conto bancario. Molti lavoratori poveri non ne hanno, in particolare fra gli immigrati, ai quali le banche rifiutano di aprirne uno, senza parlare dei pensionati. Ciò significa che per quanto riguarda gli aiuti, i più poveri non avranno nulla.

Allora la rabbia cresce, contro la May ma anche contro i vari municipi che, prendendo coscienza della pericolosità di numerose torri simili alla torre Grenfell, hanno espulso brutalmente i loro abitanti. Effettivamente, le classi popolari hanno tutti i motivi di ribellarsi contro questo sistema capitalista criminale.

F.R.