Decine di milioni di euro, più di 10.000 poliziotti e gendarmi, la città francese di Biarritz e la sua regione sotto assedio.... Ci sono voluti uomini e soldi perché il G7, il vertice dei sette stati più potenti del pianeta, e soprattutto il vertice della menzogna e dell'ipocrisia, potesse essere riunito!
Per questi dirigenti, questo tipo di incontro internazionale è un'occasione per cercare di migliorare la loro immagine pubblica. E mentre a Conte tutti chiedevano se aveva qualche possibilità di formare un governo, Macron cercava di apparire come colui che poteva salvare l'Amazzonia devastata dagli incendi e gli oceani minacciati dall'inquinamento. Come altri, il governo di questo presidente dei ricchi cerca di "inverdire" la sua immagine con discorsi sull'ecologia, mentre non manca di difendere gli interessi della compagnia petrolifera Total, responsabile dell'inquinamento in tutto il mondo. In realtà, nonostante i loro discorsi, per i dirigenti degli Stati imperialisti, non si tratta mai di attaccare in alcun modo i gruppi capitalisti di cui servono gli interessi.
Crisi economica, guerre commerciali e minacce di recessione, inquinamento e riscaldamento globale e addirittura lotta alle disuguaglianze dovevano essere all'ordine del giorno delle discussioni di questi capi di Stato e di governo che si sono pavoneggiati davanti alle televisioni di tutto il mondo. Ma, soprattutto, hanno dimostrato ancora una volta quanto non siano capaci, anche quando lo vorrebbero essere, di trovare soluzioni ai danni causati dal loro sistema.
Non sono altro che i principali capibanda in un'organizzazione economica basata sullo sfruttamento e sul saccheggio dei popoli e delle ricchezze del pianeta. Mentre sono uniti dallo stesso desiderio di preservare un ordine sociale sempre più disuguale e violento, ciascuno di loro si preoccupa di difendere il bottino dei propri capitalisti nazionali in un contesto di crisi sempre più grave. La brutalità e il cinismo di Trump, che utilizza i mezzi di pressione a lui dati dall'onnipotente potere degli Stati Uniti, non fa che sottolineare in modo crudo la realtà dei rapporti in un mondo imperialista basato sui rapporti di potere.
Né i capitalisti né gli Stati al loro servizio sono in grado di impedire che le loro economie sprofondino sempre più nella crisi. In questa organizzazione basata sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e delle banche, ogni capitalista è libero di spostare il proprio capitale come meglio crede, con l'unico obiettivo di aumentarne la redditività.
Per garantire i loro profitti, i capitalisti hanno licenziato massicciamente e aggravato lo sfruttamento. Hanno favorito lo sviluppo della finanza, molto più redditizia delle attività produttive. L'economia si è trasformata in un vero e proprio castello di carte, che può crollare in una notte per un panico del mercato azionario. I profitti di una minoranza sono saliti alle stelle, ma a costo di far esplodere ovunque la disoccupazione e le disuguaglianze e di mantenere intere regioni nel sottosviluppo. Le minacce di crisi economiche e climatiche con conseguenze sempre più gravi rendono ancora più ridicola la commedia giocata dai dirigenti del G7 a Biarritz.
Permettere alla popolazione di riprendere il controllo dell'economia e porre fine al suo funzionamento anarchico è possibile solo a condizione che i grandi gruppi capitalistici siano espropriati. Solo sotto il controllo dei lavoratori sarà possibile organizzare democraticamente l'attività economica e pianificarla a livello globale. Altro che G7, ci vuole un governo mondiale dei lavoratori.
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