Al primo turno dell'elezione presidenziale in Francia, il 22 aprile, i due candidati in testa sono stati il presidente uscente di destra Sarkozy e il rappresentante del Partito socialista Hollande. Quindi sarà questa l'unica scelta presentata agli elettori al secondo turno, il 6 maggio.
Sarkozy ha dimostrato chiaramente durante questi cinque anni di presidenza che era il presidente dei ricchi, del gran padronato e dei banchieri, e un nemico aperto dei lavoratori. Ma Hollande dal canto suo non ha fatto né detto nulla per meritarsi la fiducia di questi ultimi. Qualunque sia il presidente eletto il 6 maggio, si può essere sicuri che non proteggerà affatto i salariati, le classi popolari, dai nuovi colpi che verranno dal padronato con il proseguimento della crisi. Dal punto di vista degli sfruttati le elezioni si riassumono così: a testa i padroni vincono, a croce i lavoratori perdono.
Un fatto importante del primo turno è stato il risultato della candidata del Fronte Nazionale Marine Le Pen. Questo rafforzamento dell'estrema destra nell'opinione pubblica rappresenta una minaccia per i lavoratori. Più crescerà il malcontento provocato dalla politica d'austerità che il prossimo governo deciderà sotto pressione del capitale finanziario, e più questo rischia di rafforzare l'estrema destra. Solo la crescita di un movimento della classe operaia per difendere i propri interessi politici e sociali potrà impedire tale evoluzione.