Negli enti pubblici è partita massicciamente la campagna di arruolamento. Le amministrazioni invitano i dipendenti a devolvere parte del loro sti pendio all’iniziativa che prende il nome di “insieme per l’ucraina”, ma non insieme alle popo lazioni che subiscono le guerre e non insieme a tutti i profughi che scappano dai numerosi conflitti bellici in corso nel mondo. Vengono anche attivate borse di studio per i ricercatori e i professionisti ucraini. È sacrosanto soccorrere la popolazione civile ucraina che sta subendo un feroce attacco da una potenza vicina, ma è imperdonabile che si lascino altri profughi extra-europei ad agonizzare al freddo e dietro ai fili spinati, a loro volta orribilmente perseguitati da al tre potenze. Agli amministratori degli Enti Pubblici non importa un bel nulla delle sofferenze del popolo ucraino. Per loro è importante segnalarsi ai vertici dei mini steri come elementi opportuna mente arruolati e schierati con le posizioni del governo, in modo che non ne vada delle loro car riere, del loro prestigio. In via eccezionale, viene assicu rato il riconoscimento immedia to dei titoli di studio di ricerca tori, medici e infermieri ucraini, non gli si offre altro, però, che contratti a tempo determinato, precari e a basso costo. Certo, viene da chiedersi dove erano questi benefattori, ora abbondanti in tutti i partiti, nei decenni precedenti, quando la numerosa comunità ucraina presente in Italia, e scappata dalla fame e dal degrado ancor prima che dalla guerra, veniva impietosamente sfruttata nei la vori di cura o nei cantieri edili? Perché nei decenni precedenti non c’erano fondi europei per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni dell’ex Unione sovietica e per impedirne l’eso do biblico, mentre adesso, come per magia, si trovano centinaia di milioni di euro per comprar gli le armi? Negli anni passati si sapeva benissimo che buona parte della manovalanza prove niente dall’ex URSS era alta mente specializzata, laureata e dottorata. Come mai non sono mai state prese in considerazio ne le loro professionalità negli enti pubblici fino ad ora? E an cora, perché non considerare di pari passo anche le competenze dei profughi provenienti da altri continenti? Nell’ operazione di striscian te arruolamento dei dipendenti pubblici, non potevano non fare la loro parte i sindacati maggio ritari. Le assemblee per le indi zioni delle imminenti elezioni delle rappresentanze dei lavora tori si trasformano spesso in ap pelli al patriottismo, nella veste di unità sindacale, con la Cisl che si distingue per la sua posi zione nettamente interventista. I lavoratori devono capire bene che il loro vero e unico nemico è la classe padronale, che devono stare certamente uniti, non sotto questa o quella bandiera nazio nale, ma con gli altri salariati del mondo, ucraini, russi, ame ricani, asiatici ed africani. L’u nica vera pace è quella che viene conquistata dalle classi oppresse a livello internazionale, l’unico conflitto giusto è quello contro chi, invece di usare il denaro pubblico per i servizi socio-sa nitari e per adeguare gli stipen di e le pensioni alla spaventosa inflazione in corso, le spende in armamenti.
Corrispondenza Pubblico impiego, Torino