Alfredo Zardini era un operaio veneto dell’Ampezzano emigrato in Svizzera per cercare lavoro. Fu ammazzato a pugni e calci in un bar di Zurigo, il “Frau Stirnimaa”, il 20 marzo 1971. Zardini si era fermato a bere un caffè, e lo Stirminaa era l’unico bar aperto. Zardini, che non sapeva il tedesco e non conosceva la città, non sapeva che era un posto di pessima fama, poco raccomandabile a un emigrato italiano. Erano le cinque di mattina e l’operaio, appena giunto a Zurigo, sembra avesse un appuntamento con un imprenditore locale per un colloquio di lavoro.
Venne aggredito da un militante xenofobo, Geri Schwitzgebel, per ragioni non chiarite, forse a causa di una discussione o di un diverbio. Zardini fu picchiato ripetutamente da Schwitzgebel e trascinato fuori dal locale sanguinante e privo di sensi. Nessuno dei presenti cercò di fermare l’aggressore o si premurò anche soltanto di chiamare le forze dell’ordine.
Zardini fu quindi semplicemente lasciato morire fuori dal locale, fra l’indifferenza di avventori e passanti.
Dal blog “Condizione Umana”, aprile 2009.