Contro il caro-vita è necessario ripristinare la scala mobile dei salari

Gli strombazzati “successi economici” del governo Meloni non possono nascondere l’incremento dei prezzi dei beni di consumo più popolari.

L’Unione nazionale consumatori ha reso noto che, per una famiglia con due figli, l’anno in corso si concluderà con un esborso maggiore di 611 euro, di cui 403 per il cosiddetto “carrello della spesa”, comprendente i beni indispensabili come il cibo, le bevande, le spese per l’abitazione o i detersivi e il vestiario.

L’erosione del potere d’acquisto che ne consegue rende chiara la necessità del ripristino di un meccanismo di adeguamento automatico dei salari e delle pensioni. Diversamente saranno sempre e solo le categorie a reddito fisso che continueranno a pagare l’inflazione.

R. P.