Nel pomeriggio del 17 aprile a Manoláda, un paese dell'Ilía nel Peloponneso occidentale, è avvenuto un crimine che ci riporta a episodi di lotta contadina di 100 e più anni fa.
Un folto gruppo di braccianti, tutti del Bangladesh, sono stati presi a fucilate da tre campieri. Alla fine della sparatoria venti lavoratori sono rimasti a terra, tre di questi sono ancora in ospedale in gravi condizioni.
I braccianti si erano recati dal padrone a richiedere il salario che non ricevevano da oltre un anno. Prima li hanno fatti aspettare 5 ore, dicendo che i soldi stavano arrivando, poi, invece di un ragioniere con il denaro, si sono presentati i campieri con i fucili ed hanno fatto fuoco. Per terrorizzare gli operai, già durante l'estate, uno di questi sgherri aveva intenzionalmente investito un lavoratore von la moto, ferendolo a un braccio.
La società dei Vanghelátos, padre e due figli, produce una grande quantità di fragole che possiamo trovare sui banchi dei supermercati greci, ma anche di molti supermercati europei, visto che la società esporta all'estero una buona parte dei suoi prodotti. Vanghelátos padre, che aveva minacciato i braccianti più volte perché richiedevano i loro salari, è stato arrestato. Ha finto di sentirsi male per sottrarsi al carcere, alla fine però è stato portato in cella.
Gli organi dello Stato sono diventati "improvvisamente" efficienti, il mandante di un tentato omicidio plurimo è stato assicurato alla giustizia.
Sui principali quotidiani greci, articoli indignati di commentatori e opinionisti, denunciano l'episodio solidarizzano con i braccianti feriti.
Commentatori alquanto "distratti", perché mai hanno denunciato, fino ai fatti di Manoláda il 17 aprile, una cosa arcinota: nel periodo della raccolta della frutta o delle olive le campagne greche sono popolate da decine di migliaia di braccianti extracomunitari che vivono all'aperto, senza neppure un fienile dove passare la notte, e lavorano dall'alba al tramonto con salari giornalieri intorno ai 5 (cinque) euro al giorno!
Corrispondenza da Atene