Nemmeno dopo la morte di due cantonieri, l’amministrazione Appendinoè venuta incontro alle richieste di un congruo piano di assunzioni e di interventi certi per garantire la sicurezza sul lavoro
Nel numero precedente abbiamo riportato la notizia della morte di due cantonieri della Città Metropolitana di Torino travolti da un’auto, il 7 febbraio scorso, durante un intervento di manutenzione nel cantiere stradale a Villareggia.
Si continua dunque a morire sul lavoro e, anche in questo caso, la fatalità non c’entra nulla. C’entrano, invece, i tagli ai fondi e agli organici sanciti dalla riforma delle Province del 2014, voluta dall’allora ministro Del Rio.
Il 25 febbraio i cantonieri si erano riuniti in assemblea per richiedere alla sindaca Appendino di impegnarsi per nuove assunzioni, rinnovamento del parco mezzi, strumenti di lavoroadeguati, limitazione delle mansioni.
Il silenzio assordante delle cariche istituzionali si è interrotto soltanto il 17 aprile con la convocazione del Consiglio metropolitano. Non c’era la Sindaca, pare impegnata in altre incombenze a Roma. La sua presenza, tuttavia, non avrebbe di certo dato maggiore concretezza alle risposte, o meglio non risposte, venute dai consiglieri lì intervenuti. Si è potuto constatare, infatti, che la realtà vissuta dai cantonieri ogni giorno sul posto di lavoro non è nelle corde dei rappresentanti delle istituzioni.
A detta dei consiglieri del PD e del M5Stelle va tutto bene: i due lavoratori morti «lavoravano in sicurezza» e «i cantonieri hanno il controllo del territorio». Qui l’indecenza ha superato ogni limite! Nessuna autocritica da parte di costoro, nonostante si siano assunti, una volta giunti alla guida dell’ente nel giugno del 2016, la responsabilità del più che dimezzamento dell’organico dei cantonieri (da 300 a 140) deciso dall’amministrazione precedente.
Il Consiglio si è concluso con l’approvazione di un fumoso atto d’indirizzo che “fa bello e non impegna!” e con la decisione di ribattezzare l’auditorium della CM con i nomi dei due lavoratori deceduti.
La si smetta con le prese in giro. I cantonieri, come tutti i lavoratori della Pubblica Amministrazione, hanno bisogno di un vero e sostanzioso piano di assunzioni. È urgente imporlo con la mobilitazione.
Corrispondenza da Torino