Alla Città della salute di Torino (che raggruppa quattro ospedali), la gara di rinnovo dell'appalto per le pulizie è stata vinta dalla Dussmann. Questa ditta ha semplicemente proposto un prezzo al massimo ribasso tagliando le ore lavorative dal 30 al 40%. Naturalmente gli addetti si sono ribellati.
Secondo il piano di questa azienda, i lavoratori che a tempo pieno difficilmente prendono 950 euro al mese ma spesso lavorano a part-time, vedrebbero il loro stipendio tagliato in proporzione. Invece lo spazio da pulire rimarrebbe uguale, e questo significherebbe ritmi frenetici, visto che già oggi è difficile durante il lavoro fermarsi a dissetarsi senza che i capi intervengano per dire di riprendere il lavoro subito. Per la ditta si tratta ovviamente di aumentare lo sfruttamento dei lavoratori per assicurarsi l'appalto pur potenziando gli utili. Di questa situazione sono responsabili anche le autorità sanitarie che hanno esternalizzato una parte dei servizi ospedalieri e organizzato queste gare d'appalto in cui scelgono le proposte più al ribasso.
La Dussmann è una multinazionale presente in 16 paesi, che impiega 63.000 dipendenti e incassa ogni anno un utile superiore al miliardo di euro. Torino non è il solo caso, poiché questa ditta ha ridotto orari e stipendi pure ai lavoratori che puliscono la Bnl Paribas a Roma e le scuole a Taranto. Mantenere lo stipendio dei lavoratori di Torino, Roma e Taranto le costerebbe solo una minima parte dei profitti della Dussmann ma evidentement gli azionisti pretendono dei dividendi sempre più alti.
A Torino i lavoratori della Dussmann si sono ritrovati in assemblee molto partecipate, hanno deciso di organizzare presidi quotidiani e anche scioperato in modo spontaneo contro le decisioni dell'azienda. A quel punto la Dussmann, che ha ridotto i tempi dedicati alla pulizia dei ospedali, ha osato minacciare i lavoratori di sanzioni disciplinari e legali per "interruzione di pubblico servizio". Ha mostrato così di avere una bella faccia di bronzo, ma anche di essere preoccupata dal successo dello sciopero e da questa mobilitazione dei lavoratori, tanto più che non sono rimasti isolati.
Infatti i dipendenti dell'ospedale stesso, infermieri e operatori socio sanitari sono venuti in molti a sostenere gli addetti della Dussmann nelle assemblee e in occasione di un corteo; sia perchè sanno di essere anche loro vittime dei tagli sia perchè gli sembra assurdo tagliare il servizio delle pulizie in luoghi dove è evidentemente un’esigenza basilare.
Corrispondenza Torino