Un altro segnale di peggioramento della sanità pubblica cittadina. A farne le spese sarà la popolazione meno abbiente della città
L’ospedale Oftalmico di Torino, centro di eccellenza della sanità piemontese, chiuderà entro aprile del 2018. E’ quanto ha deciso la Giunta regionale che ha fatto proprio il progetto dell’assessore alla Sanità Saitta. E ciò nonostante le reiterate proteste dei cittadini e degli operatori sanitari dell’Ospedale. Sono più di 33000 le firme raccolte sino ad oggi dal comitato contro una chiusura che la giunta maschera come ricollocazione della struttura attuale. L’Oftalmico, infatti, verrà smembrato con il trasferimento della gran parte dei reparti specialistici in altri due ospedali di Torino, la Città della Salute e il San Giovanni Bosco. Tale decisione è stata presa senza garantire la certezza del mantenimento dell’organico nelle nuove destinazioni e senza tener conto del prevedibile peggioramento dei carichi di lavoro per gli operatori che rimarranno nella vecchia sede. La “ricollocazione” dell’Oftalmico è solo l’ultima di tante dismissioni di strutture ospedaliere che hanno privato i cittadini, a partire da quelli meno abbienti, di servizi spesso all’avanguardia nel settore della sanità pubblica. Prosegue dunque la marcia indietro di una città che il Sole 24 Oreha inserito al 44° posto nella classifica per la migliore qualità della vita con una perdita di 5 posizioni rispetto ad un anno fa. Una città i cui amministratori, dopo aver esultato per la cosiddetta fine della “vocazione” industriale di Torino e dopo aver puntato tutto su quella turistica, oggi piangono la perdita o il ridimensionamento di fabbriche importanti,come la Fiat ma non solo.
Corrispondenza da Torino