Appalti e cooperative - Fra esternalizzazioni e licenziamenti

Reintegrati dopo due anni e tre mesi due lavoratori della Cooperativa Agorà Toscana, che gestisce a Firenze la Rsa S. Silvestro, esternalizzata da Asp Montedomini (Ente pubblico proprietario della Residenza, riconosciuto dal Comune di Firenze come la struttura di riferimento per l’assistenza agli anziani).

I due lavoratori, a quanto pare, si sono sempre dimostrati particolarmente vivaci nel mettere in evidenza le lacune della cooperativa nella cura dei pazienti e nel trattamento dei dipendenti. Erano stati tra i lavoratori più attivi nelle proteste per il ritardo nel pagamento dei salari, per gli orari spostati arbitrariamente, e infine si erano rifiutati di servire agli ospiti anziani della struttura un piatto di pasta evidentemente scotta e immangiabile, sostituendola con alimenti alternativi. Tanto è bastato perché fossero immediatamente licenziati, e il loro ricorso rigettato dopo quasi un anno dal Giudice del Lavoro di Firenze.

Ma a distanza di oltre due anni, la Corte di Appello di Firenze li ha reintegrati pienamente, con l’obbligo alla Cooperativa di pagare le mensilità perdute per il licenziamento illegittimo: non è affatto escluso che abbiano pesato a loro favore la solidarietà e il sostegno dei compagni di lavoro e dei sindacati, che si sono occupati della vicenda anche con un’inchiesta (Cobas e Clash City Workers).

Il mondo delle cooperative è – lo sappiamo bene – una giungla che consente salari più bassi e servizi a minor costo, spesso scadenti. Gli Enti appaltanti speculano sulla debolezza dei lavoratori e fanno pagare a loro la riduzione dei costi.

Le cooperative sfruttano loro e i bisogni delle persone per realizzare profitti, e ora hanno un’arma in più: non sarebbe più possibile il reintegro in regime di Jobs Act.