I governi nazionalisti e i partiti che li compongono cominciano a fare i conti con una opposizione sociale che speriamo si rafforzi e continui nella mobilitazione. A metà dicembre, nel primo anniversario dell’insediamento del governo di Sebastian Kurz, migliaia di manifestanti hanno occupato il centro di Vienna nonostante il clima gelido. Lo slogan più gridato: “Il razzismo non è un’opinione”. C’erano i socialdemocratici ma anche tanti gruppi e movimenti di sinistra, oltre a giovani e lavoratori senza tessere di partito. Le bandiere rosse hanno sventolato di nuovo per le vie della capitale austriaca.
Formato dal partito conservatore e dall’estrema destra del FPÖ, il governo austriaco ha varato diverse misure contro gli immigrati e contro i lavoratori in genere, innalzando il limite della giornata lavorativa a 12 ore e quello settimanale a sessanta. Si chiarisce sempre di più il carattere antioperaio delle forze nazionaliste e il loro asservimento agli interessi della borghesia capitalistica.