Biodiversità: il capitale, unica specie protetta

A Cali, in Colombia, si è svolta, dal 21 ottobre al 1° novembre, la 16a Conferenza mondiale sulla biodiversità (COP 16). Dopo aver constatato la rapida scomparsa di molte forme di vita e le minacce per molte altre, i partecipanti hanno avanzato alcune proposte. Per salvare le specie in pericolo, in particolare istituendo aree protette libere da qualsiasi intervento umano distruttivo, la COP 15 aveva chiesto, entro il 2022, 200 miliardi di dollari all'anno di finanziamenti pubblici. Questo desiderio non è mai stato realizzato e oggi i governi promettono con orgoglio 400 milioni di dollari all'anno, 500 volte meno del necessario!

Il 28 ottobre, l'ONG Bloom ha rivelato che il tonno in scatola venduto in Europa contiene livelli pericolosi di mercurio. Questo dimostra che l'industria diffonde una quantità di mercurio tale da essere riscontrata in quantità preoccupanti all'inizio della catena alimentare, prima nel tonno e poi dal consumatore umano; che i pochi industriali della pesca del tonno, che sono perfettamente consapevoli del problema e lo sono da molto tempo, hanno un'influenza sufficiente sulle autorità pubbliche da far sì che il loro tonno contaminato dal mercurio passi i controlli sanitari amministrativi; che il valore di 40 miliardi di dollari di questa industria è più importante della salute dei consumatori, per non parlare di quella del tonno, decimato a milioni di tonnellate ogni anno.

Basta confrontare il valore di 40 miliardi di dollari della sola industria del tonno, che non esisterebbe senza l'aiuto e la protezione dei grandi Stati, con i poveri 400 milioni di dollari di promesse incontrollabili fatte alla COP 16, per capire che il pianeta, la biodiversità, il tonno e la salute pubblica non saranno salvati con belle parole e polvere magica.

P G