Le guerre come contraddizioni del capitalismo

 

A misura che si sviluppa il commercio internazionale e che la pace universale diviene più necessaria, la concorrenza diventa più selvaggia e i pericoli di conflitto tra le nazioni più grandi. Più le relazioni internazionali divengono intime, e più si reclama a gran voce l’isolamento. Più il bisogno di pace è forte, più si fa minacciosa la guerra. Queste contraddizioni, assurde in apparenza, corrispondono perfettamente al carattere del modo di produzione capitalista. Esse si trovano già in germe nella produzione mercantile semplice. Ma è la produzione capitalista che le dà delle proporzioni gigantesche e il loro carattere insopportabile. Essa esaspera le tendenze guerrafondaie mentre rende la pace indispensabile: non è che una delle numerose contraddizioni che causeranno la sua fine.

K. Kautsky, “Il programma socialista”, 1891