Da metà novembre, i metalmeccanici di Cadice, in Spagna, sono in sciopero illimitato. Lo sciopero è accompagnato da manifestazioni in tutta la città. Di seguito pubblichiamo l'editoriale dei bollettini aziendali dei nostri compagni di Voz Obrera (Spagna-UCI).
Dal 16 novembre i metalmeccanici di Cadice hanno iniziato uno sciopero a tempo indeterminato. Lottano contro i tagli salariali e gli attacchi ai diritti che i padroni vogliono imporre in occasione della firma di un nuovo accordo con i sindacati.
Dopo diverse mobilitazioni nei giorni precedenti, il collettivo ha detto "Basta", stufo dell'assenza di risultati di questa discussione tra sindacati e padroni. Lo sciopero coinvolge le principali fabbriche. Giovedμ 18 novembre, un nuovo incontro tra sindacati e padroni (FEMCA) non ha portato a nulla. I lavoratori continuano a manifestare e hanno anche bloccato strade e ponti, seguendo la tradizione delle lotte nella regione della baia di Cadice. Ci sono stati vari incidenti e la polizia li ha caricati sparando con pallottole di gomma. Come sempre alcuni mass media cercano di criminalizzare i lavoratori etichettandoli come "violenti".
Invece molti sostegni arrivano dai lavoratori di altre province spagnole, dal bacino minerario delle Asturie, dai lavoratori galiziani, anche dall'Argentina e dall'Uruguay. Una grande manifestazione della popolazione di Cadice si è svolta il 19 novembre, una manifestazione di sostegno a Siviglia il lunedμ 22. I metalmeccanici di Cadice non sono soli e ora servirebbe una grande manifestazione dei lavoratori per difendere i loro interessi comuni.
Di fronte ai colpi subiti nel corso degli anni, i lavoratori di Cadice chiedono un accordo, con condizioni di lavoro e salari decenti. La perdita di potere d'acquisto deve essere fermata e i salari devono essere indicizzati all'indice dei prezzi. Basterebbe prendere sui profitti accumulati dai padroni nel corso degli anni.
Se tutta la Spagna sa che i metalmeccanici di Cadice hanno bruciato un contenitore, pochi sanno del brutale attacco che i padroni intendono portare avanti contro di loro: un congelamento dei salari per gli anni 2021-2022, l'abolizione della tredicesima e della quattordicesima, un aumento fino al 70% del numero di contratti temporanei, la creazione di una nuova categoria sotto quella dei profili professionali esistenti e del salario contrattuale. I padroni vogliono anche allungare la giornata di lavoro, non dichiarare gli straordinari, esigere un salario legato alla produttivitΰ... Gli stessi padroni, avidi di profitti, hanno giΰ attuato numerosi attacchi sotto forma di tagli di posti di lavoro, maggiore precarietà e bassi salari, con un aumento senza precedenti del numero di contratti temporanei. Ma vogliono di piω!
Cadice ha un tasso di disoccupazione del 26%, il più alto della provincia, seguito da vicino da altri comuni circostanti. La chiusura della fabbrica di Airbus di Puerto Real ha peggiorato la situazione in termini di occupazione diretta e di imprese subappaltatrici. Molti lavoratori hanno dovuto emigrare. Di fronte a un futuro che i padroni vogliono rendere ancora piω difficile per le nuove generazioni, l'unica opzione è la lotta, altrimenti le cose peggioreranno inevitabilmente. Bisogna sostenere i lavoratori dell'acciaio nelle loro giuste richieste, estendere lo sciopero a tempo indeterminato e capire che la loro lotta per un accordo decente è la lotta di tutti. L'unità di tutti i lavoratori è la loro forza.
I metalmeccanici di Cadice hanno aperto un fondo di resistenza e sono sostenuti da molti lavoratori. Bisogna stare uniti, perchι se i padroni dell'industria metallurgica non vengono fermati, gli altri seguiranno presto l'esempio. Evviva la lotta dei lavoratori dell'acciaio, evviva la lotta della classe operaia!
Voz OBRERA