Un capitalismo senza freni

In breve, le diseguaglianze sono all’origine dei principali mali del mondo: ciò che è stato fatto per lenire questi mali è del tutto insufficiente; più grave ancora, niente è stato intrapreso per per ridurne le cause.

Altra diseguaglianza maggiore: l’enorme peso economico e l’inquietante potere che rappresentano le più grandi imprese mondiali. Secondo Fortune, la cifra d’affari totale delle prime 500 imprese mondiali ha raggiunto 22.500 miliardi di dollari nel 2008 (contro 11.500 miliardi nel 1998), ossia il 43,3% del prodotto mondiale annuo (contro il 40,5% nel 1998).

Questo capitalismo delle grandissime imprese, intimamente legate al “loro Stato” e dove, dagli anni 1980, si costituiscono in poco tempo immense fortune private è sfuggita nel corso della mondializzazione a tutte le regole, finanziarie, economiche, politiche o etiche.

Michel Beaud, “Storia del capitalismo”, 2010