Interventismo statale a sostegno dei padroni

…avallare l’idea della centralità dell’impresa quale unico soggetto capace di generare crescita e quindi occupazione ha provocato un rafforzamento delle diseguaglianze economiche sul piano distributivo, con un aumento costante della quota profitti sul totale dei redditi, a detrimento di quella connessa ai redditi da lavoro. Stando ai dati dell’Organizzazione internazionale del lavoro, in Italia la quota dei redditi da lavoro sul Pil passa dal 66,1% del 1976 al 53% del 2016. Inevitabilmente, però, i rapporti di forza legati ai processi produttivi si riproducono anche in quelli politici, dove appunto il peso degli interessi legati al capitale aumenta fino a intaccare tutte le sfere del sociale. Ciò provoca uno stravolgimento del ruolo dello stato, che continua a intervenire pesantemente nell’economia, sostenendo non già la parte più debole dentro i rapporti di produzione – i lavoratori -, bensì quella più forte, le imprese.

Marta Fana, “Non è lavoro, è sfruttamento”, 2017