Commedia franco-italiana - Una finta contrapposizione nasconde la stessa politica antioperaia

Dopo una serie di sceneggiate tra dirigenti italiani e francesi, sembra che per ora i toni polemici stiano scemando. Dopo l’incontro di Di Maio con alcuni supposti “rappresentanti” dei gilet gialli francesi, Macron aveva richiamato il suo ambasciatore da Roma, accusando il governo italiano di essere affetto da "lebbra nazionalista", mentre Salvini definiva Macron "un pessimo presidente che governa contro i francesi", come se anche il suo non fosse un pessimo governo che governa contro gli italiani!

Sicuramente non è la fine di questa cattiva commedia. Con l'avvicinarsi delle elezioni europee ognuno dei protagonisti ne ha bisogno. Macron vuole presentarsi come il campione dell'idea europea, del liberalismo e di un'Europa aperta al mondo (ma non però ai migranti che cercano di fuggire dalla miseria e dalle guerre!). D'altra parte, Salvini, Le Pen ed altri hanno fatto del cosiddetto sovranismo e della lotta all'immigrazione il loro business elettorale.

Ciascuno si serve dell'altro per mettersi in risalto, ma tutti condividono la stessa strategia che consiste nel sostituire il divario tra sinistra e destra con quello tra antieuropeisti e filoeuropei. Dopo l'esperienza dei governi di sinistra che hanno governato contro i lavoratori in Italia, in Spagna, in Francia ed in altri paesi, l'opposizione destra – sinistra ha perso credibilità, allora bisogna trovare altro per ingannare gli elettori. Allora adesso alcuni si dichiarano sostenitori dell'Europa, altri si definiscono sovranisti.

Questi partiti però sono tutti partiti borghesi, che si tratti, nel caso dell'Italia, del PD, della Lega, di Forza Italia o dei Cinque stelle. Sono i difensori della proprietà e dello sfruttamento da parte del capitale privato. Quando sono al potere, difendono gli interessi della grande borghesia, cioè di una minoranza della società, per quanto ricchissima, contro gli interessi elementari dei lavoratori e della popolazione. Da questo punto di vista, i governi “europeisti” tipo Macron o Merkel sono paragonabili ai governi “nazionalisti” quali Salvini-Di Maio, Orban ed altri.

Anche quando si tratta di immigrazione, l'opposizione tra questi due campi è solo una facciata. Salvini si è distinto per la sua abiezione, vietando alle navi di migranti di attraccare in Italia. Macron non ha mancato di dargli una lezione e di presentarsi come un umanista, mentre il suo governo chiude completamente le frontiere ai migranti. La polizia francese li respinge al confine, costringendo i migranti che hanno già rischiato la vita attraversando il Mediterraneo a rischiare di nuovo attraversando a piedi le Alpi. La sua politica è criminale come quella di Salvini.

Una vera Unione dei lavoratori d'Europa sarebbe un'Europa senza frontiere e aperta agli altri popoli: gli Stati-Uniti socialisti d'Europa. L'Europa degli europeisti tipo Macron, Berlusconi o PD, ma anche di quelli che criticano l'Unione attuale, tipo Salvini, risponde solo al bisogno dei capitalisti dei vari paesi d'Europa di avere un mercato comune per le loro merci, senza togliere niente alle loro rivalità e concorrenze. La commedia tra governo francese e governo italiano non è altro che un tentativo di servirsi di nazionalismi opposti o finte contrapposizioni per nascondere la loro vera politica. Vogliono accollare le colpe di tutti i problemi allo “straniero”, che sia l’Europa o che siano gli immigrati, per nascondere la responsabilità della borghesia nell'attuale crisi.

I lavoratori d'Europa e del mondo non devono lasciarsi ingannare. Non hanno una nazione da difendere, hanno un solo interesse di classe a guadagnarsi il diritto di vivere con dignità, con un lavoro e un salario dignitoso contro i capitalisti dei loro paesi anche quando questi fanno finta di essere in conflitto tra loro.

N.A.