Spagna: dopo gli attentati a Barcellona e Cambrils

Questo è un commento dei nostri compagni spagnoli di Voz Obrera (Voce operaia – UCI Spagna) pubblicato dopo gli attentati jihadisti in Catalogna, che hanno fatto 15 vittime e decine di feriti.

“In piena stagione turistica, questo attentato ha colpito persone di 35 nazionalità, colpite casualmente in modo da fare più male possibile con pochi mezzi.

I terroristi cercano così di seminare la paura nella popolazione e di trasferire in Europa il macello che si produce ogni giorno nelle zone di conflitto come la Siria o l'Iraq. Dispongono di un'arma di distruzione di massa: la disperazione di migliaia di persone, per lo più dei giovani arrabbiati quando vedono i loro fratelli massacrati senza pietà dalle bombe e le armi dei paesi imperialisti europei e degli Stati Uniti. Questa disperazione si trasforma in fanatismo religioso e da lì in suicidio ed immolazione in cerca di una giustizia e di una sacra ricompensa nel regno dei cieli.

È un risultato delle aggressioni condotte dai governi imperialisti, fra i quali c'è il governo spagnolo. Ricordiamoci di Aznar e della sua partecipazione alla guerra contro l'Iraq. Queste violenze militari a loro volta fungono da giustificazione ai fanatici per organizzare attentati che, reciprocamente, hanno contribuito a schierare la popolazione dietro il governo spagnolo e a giustificare le aggressioni imperialiste.

Ma le origini di questa barbarie sono anche da cercare altrove, cioè negli interessi criminali dei principali paesi sviluppati. Gli Stati Uniti sono assecondati dall'Unione europea, tra l'altro Francia, Regno Unito o Germania, come pure la Russia, le cui politiche hanno riguardato e riguardano sempre il controllo delle risorse del Medio-Oriente e del nord dell'Africa. I loro incessanti interventi militari hanno condotto all'instaurazione di governi che sostengono i loro interessi, governi terribilmente instabili che fanno del loro paese il focolare di conflitti permanenti”.

(…) In questa situazione, Rajoy ha auspicato un Patto anti-terrorista, per affermare la sua volontà di realizzare un'unità che vada dal Partito popolare a Podemos ed i suoi satelliti, passando per il PSOE (Partito socialista), il partito centrista Ciudadanos ed i nazionalisti catalani. Questa unità si è tradotta con un gesto significativo quando gli scioperanti dell'aeroporto El Prat di Barcellona hanno dovuto annullare il loro sciopero dopo all'attentato. Con le cerimonie di lutto, dove si grida insieme: “Non abbiamo paura”, i governanti cercano innanzitutto di crearsi un sostegno unitario da parte della popolazione, cogliendo l'occasione per nascondere i problemi sociali.”

Voz obrera