Tariffe più care, meno servizi, meno posti di lavoro. È il bilancio di previsione del Comune di Torino contro cui si è svolta una manifestazione il 3 aprile davanti al municipio.
La giunta Appendino ha deciso di tagliare le agevolazioni della Tari, la tassa sui rifiuti, con un meccanismo che penalizzerà i redditi più bassi: più alto è il reddito, minore è il taglio. Si ridimensiona il servizio estivo delle scuole materne e non si fa nulla per dare continuità agli asili nido in appalto. Silenzio assoluto sul fronte degli appalti di pulizie e mense scolastiche, ignorando così l’urgenza di rispondere al bisogno di maggior tutela dei lavoratori di questi settori. E per i dipendenti del Comune vi sono solo incertezze: mancano 3 milioni per pagare le retribuzioni, in particolare le progressioni orizzontali.
Nessun accenno, poi, alla volontà di stabilizzare finalmente i precari dei Centri per l’Impiego, il cui contratto, tuttora a tempo determinato, scadrà a fine anno.
Questa sindaca sta dando ampia conferma di essere in perfetta continuità con chi l’ha preceduta alla guida della città e con chi governa il paese. Come loro, colpisce i lavoratori e fa pagare la crisi ai settori meno abbienti della popolazione.
Corrispondenza da Torino