I politici che vogliono restare al potere devono tenere d’occhio gli umori degli elettori, sebbene le elezioni abbiano natura puramente simbolica. Esse costituiscono però il principale rito dello stato-teatro democratico. Con le elezioni non sono più in gioco decisioni concrete, ma la conferma o meno di figure politiche che hanno la stessa funzione di riferimento della polena di una nave e traggono legittimazione dai riti che sono consentiti ai cittadini. Questi riti rafforzano sul piano simbolico la finzione della sovranità popolare su cui si fondano gli stati costituzionali moderni. È così, e non con decisioni di merito, che le elezioni contribuiscono alla stabilità di tali stati.
Wolfgang Reinhard, “Storia dello stato moderno”, 2007.