Da questo intreccio internazionale di capitali, alcuni pacifisti il cui modo di pensare era rimasto ai tempi delle guerre “nazionali”, tirarono la conclusione dell’impossibilità, all’inizio del XX secolo, delle guerre mondiali in generale. Essi persero di vista che i singoli gruppi di capitalisti, i singoli “konzern”, dominanti in questo o quello stato, possono far scivolare questo stato sulla via dell’estremo rimedio, i cannoni, per raggiungere i propri obiettivi.
Questi stessi gruppi, pur non avendo niente a che fare con le “aspirazioni nazionali”, attraverso la propria stampa, ficcavano con zelo nella testa della piccola borghesia il veleno patriottico.
L’intreccio dei capitali doveva anche imprimere alla guerra un carattere più disgustosamente ipocrita di quanto ne avesse mai avuta un’altra. Non si possono mandare degli uomini alla morte seguendo il Credit Lyonnaise o la Deutsche Bank. Bisognava convincerli che il Credit Lyonnaise era la Francia e la Deutsche Bank era la Germania.
Per questo, prima di ogni altra cosa, era importante tappare la bocca a qualsiasi persona per bene che avrebbe potuto gridare alla massa instupidita: “Scusate, non si tratta per niente della patria, si tratta della Borsa!”.
M.N.Pokrovskij, “Come iniziò la guerra mondiale”, 1924