La mattina del 24 settembre scorso, tutti gli operai della catena di montaggio cambi delle ex Meccaniche di Mirafiori hanno incrociato le braccia per un'ora. Era impossibile continuare a lavorare in sicurezza a causa del freddo insopportabile nel reparto. Si è giunti allo sciopero perché la direzione si era mostrata sorda alle ripetute sollecitazioni delle Rsa Fiom affinché venissero chiuse le aperture del reparto.
Ogni anno è sempre la stessa storia: i lavoratori delle Meccaniche si trovano ad inizio autunno a dover subire il troppo freddo, ad inizio estate il troppo caldo, senza che la direzione prenda le opportune misure affinché tali disagi non si ripetano. C'è voluto lo sciopero per sturare le orecchie dei dirigenti, che finalmente hanno provveduto a chiudere le aperture. Il giorno prima, i lavoratori avevano abbandonato, per protesta, i locali dove si teneva un'assemblea indetta da Fim e Uilm e Fismic sul contratto aziendale, lasciando da soli i sindacalisti.
La stessa cosa avvenne l'anno scorso, in ottobre, quando gli operai scioperarono mezz'ora sempre per il freddo. Proprio in quel momento si stava svolgendo un'assemblea voluta da Fim, Uil e Fismic per parlare del famigerato fondo pensione Cometa, che da anni lega il salario alle incertezze del mercato borsistico. Quel fondo, è bene ricordarlo, è cogestito da Federmeccanica e da tutti i sindacati confederali, compresa la Fiom. Anche allora, gli operai disertarono in molti la riunione.
Corrispondenza da Torino