Il 10 aprile scorso, a Firenze e nelle altre stazioni toccate dal servizio ad alta velocità del treno “Italo”, gruppi di giovani lavoratori in divisa distribuivano volantini intitolati: Italo treno oggi sciopera.
Questo, che è probabilmente il primo sciopero dei dipendenti di NTV, la società che gestisce i treni Italo, ha avuto un buon successo, nonostante le pressioni padronali e quelle della Commissione di garanzia.
L' azienda si propone di licenziare un quarto dei dipendenti. Lo sketch pubblicitario di Italo ci mostra un simpatico viaggiatore scroccone che viene inseguito sul treno dal Capotreno e da altri due ferrovieri di NTV in servizio. Queste immagini non corrispondono alla nuova realtà, così come le vogliono imporre i manager di NTV. Su ogni treno, ricordano i lavoratori in sciopero, ci sarà un solo agente, il capotreno e, forse, un altro operatore. La ristorazione a bordo dovrebbe essere garantita da distributori automatiche, mentre anche il servizio a terra subirebbe riduzioni fortissime.
Nata pochi anni fa e impegnata in una campagna di autopromozione in cui rientrava anche l'immagine orgogliosa di un'azienda dinamica che assume giovani mentre tutti attorno ne licenziano, ecco che la maschera cade e le leggi del profitto stravolgono immagini e sogni.
Un brusco risveglio per chi si era fatto qualche illusione sull'”isola felice” del trasporto ferroviario. Ma il risveglio è stato altrettanto brusco per il management di NTV che si era illuso di poter rincoglionire i propri dipendenti con la filosofia aziendale alla Montezemolo e ora si è trovato contro la resistenza dei “suoi” ferrovieri .
Corrispondenza Ferrovieri