La giornata internazionale delle donne: Un'iniziativa del movimento operaio

Dal 1977, l'8 marzo è diventato, su decisione ONU, la giornata internazionale delle donne, e questa data è diventata l'occasione di manifestazioni diverse, militanti o culturali, per rendere loro omaggio. Per 24 ore politici e mass media fanno finta di lamentare il fatto che le diseguaglianze tra uomini e donne, al lavoro come nella società, sono ben lungi dall'essere scomparse. In quanto alla storia di questo giorno, i più mostrano la loro ignoranza.

Così s'è potuto leggere che "la giornalista tedesca e gran figura del femminismo Clara Zetkin, nel 1910, fu la prima ad averne l'idea". Ma se è vero che Clara Zetkin fu una giornalista che dedicò una parte della sua attività alla difesa dei diritti delle donne, non era soltanto femminista. Essa apparteneva ad un movimento che aveva una forte influenza sulla società della sua epoca: la socialdemocrazia tedesca, la SPD, sezione tedesca e principale partito della IIa Internazionale operaia. E l'8 marzo del resto non nacque dalla sua sola buona volontà.

La SPD del 1910 non era ciò che è diventata in seguito: un partito di governo al servizio della borghesia. La socialdemocrazia era ancora un'organizzazione rivoluzionaria del proletariato che si basava sulle idee di Marx ed Engels e si dava l'obiettivo di rovesciare il capitalismo per stabilire il socialismo nel mondo intero. E questo obiettivo egualitario non era riservato agli uomini.

Se Clara Zetkin ebbe nel 1910 l'idea di proporre questa giornata internazionale delle donne, paragonabile al 1° maggio, giornata internazionale della classe operaia, è perché, come spiega lei stessa, la SPD organizzava sempre più donne. Nel 1907, ne organizzava 30 000 e nel 1908 erano 62.000, poiché quell'anno il Reich tedesco aveva autorizzato le donne ad organizzarsi politicamente. Le 250 sezioni locali del SPD elessero donne ai posti di direzione. 150 circoli di studio furono creati per educare le nuove aderenti. Esse parteciparono a centinaia di riunioni. Parallelamente, i sindacati operai influenzati dalla SPD organizzavano 135.000 donne.

Per le donne e uomini aderenti della SPD, era chiaro che "il futuro appartiene al socialismo, cioè, innanzitutto, all'operaio ed alla donna", come aveva scritto August Bebel, uno dei fondatori del partito, nella conclusione del suo libro, “La donna ed il socialismo”, pubblicato fin da 1879 e molte volte ristampato fino al 1910.

La prima giornata internazionale delle donne fu il 19 marzo 1911. Un milione di donne manifestarono in Europa. L'8 marzo 1914, le donne tedesche manifestarono per il diritto di voto, che avrebbero ottenuto nel 1918. L'8 marzo 1917, in Russia, il giorno delle donne fu il punto di partenza della rivoluzione che portò alla caduta dello zar. In seguito, il movimento comunista, che nato dalla rivoluzione russa attirava a se i migliori elementi della socialdemocrazia, tra cui Clara Zetkin, istituì nella nuova repubblica rivoluzionaria l'8 marzo come data del giorno delle donne, con un decreto di Lenin.

I giornalisti della borghesia preferiscono dimenticare o ignorare queste origini. A noi tocca ricordare che il movimento operaio rivoluzionario è all'origine della giornata delle donne, perché, sempre secondo Bebel, "non ci potrà essere una vera emancipazione umana senza l'indipendenza sociale e l'uguaglianza dei sessi".

J. F.