L'esercito francese è intervenuto nel Mali per salvare il potere recentemente instauratosi in questo paese dall’avanzata della ribellione nel Nord. Forse una parte della popolazione di questa regione, che subisce la dittatura e l'arbitrario di milizie fondamentaliste islamiche che fanno riferimento ad Al Qaida, spera che questo intervento la proteggerà. Ma nella decisione di fare intervenire le truppe francesi nel Mali gli interessi delle popolazioni del paese non c'entrano per niente.
Dalla fine della colonizzazione diretta, tutta la regione continua di essere depredata dalle grandi potenze, imperialismo francese in testa, ossessionate dalla ricchezza del suo sottosuolo, spesso per il petrolio e il gas, e in questo caso per l’oro, il ferro o l'uranio. Il saccheggio del sottosuolo e del suolo da parte dei gruppi capitalisti ha come conseguenza la crescente miseria degli abitanti, cacciati dalle loro terre, respinti dai conflitti fra le bande armate che si arricchiscono con le briciole cadute dal tavolo dei potenti.
A questa situazione si aggiunge la corruzione dei governi africani coinvolti in questo sfruttamento, che fa sì che gli Stati con la loro polizia, i loro eserciti, sono incapaci di difendere minimamente la popolazione e aprono uno spazio ai gruppi fondamentalisti che cercano di radicarsi e a loro volta sottomettono la popolazione ai loro saccheggi ed estorsioni. È la situazione che già conoscono alcuni paesi come l’Afghanistan o l’Iraq che prima hanno subito la devastazione delle guerre fatte alla loro popolazione dalle grandi potenze in nome della loro “liberazione”. Ma il comportamento delle cosiddette truppe “liberatrici” nei confronti della popolazione non vale meglio di quello delle dittature che hanno sostituite. Così sarà anche nel Mali se le truppe francesi appoggiate dalle truppe di vari Stati africani riusciranno ad occupare la regione del Nord.
L’intervento delle truppe francesi nel Mali altro non è che un nuovo intervento militare dell'imperialismo francese in quello che considera essere la sua zona di influenza privilegiata, mirato solo a proteggere i profitti dei gruppi capitalisti che da anni depredano questa regione e contribuiscono alla miseria delle popolazioni e al caos politico che ne risulta.
A.F.