Toscana Impianti, un pugno nello stomaco agli operai
La Toscana Impianti ha diversi cantieri in varie grandi aziende e 350 dipendenti. Il 7 di questo mese i dipendenti del cantiere attivo alla Solvay hanno consumato il loro pasto sui gradini della Direzione. I giornali l’hanno chiamata la “protesta del panino”. Si tratta di questo: lamentando le solite “difficoltà economiche”, la Toscana Impianti ha tolto ai dipendenti l’indennità di mensa. Ma già dal 2008 al 2010, per “salvare l’azienda” i lavoratori avevano accettato di accollarsi tanto le spese della mensa quanto quelle assicurative e il premio di produzione.
Ora, evidentemente, non vogliono più saperne di farsi prendere per il naso.
Non ci sono i soldi per la Cassa in deroga?
Le richieste di cassa integrazione in deroga in Toscana sono aumentate vertiginosamente. Nel 2012 c’è stato un + 25%. Ora i soldi rischiano di non essere sufficienti a causa delle restrizioni imposte dal governo.
Già oggi i lavoratori livornesi che usufruiscono di questo ammortizzatore sociale sono tra i 1200 e i 1300. A quelli dell’industria, si aggiungono sempre di più quelli dei servizi.
Molte ditte e cooperative – è il caso della ditta di appalti delle pulizie dell’ospedale di Livorno e dei suoi 170 dipendenti - che operano in strutture pubbliche sono state colpite dalla spending review di Monti e a pagare sono i dipendenti.
Lucchini: lo spezzatino non conviene a nessuno
Fra le ipotesi sul tavolo nella vicenda Lucchini c’è la vendita pezzo per pezzo del gruppo. È la via che hanno già preso altre ristrutturazioni e che alla fine hanno portato danni per tutti i lavoratori interessati. Di sicuro, privarsi, ad esempio, di un collegamento diretto con i siderurgici di Lecco, indebolisce la posizione contrattuale anche dei lavoratori di Piombino. Più lavoratori e più unità produttive si mantengono sotto una stessa organizzazione aziendale, più punti d’appoggio ha la lotta dei lavoratori per difendere il posto di lavoro.