Lo sciopero europeo del 14 nella Toscana litoranea
Lo sciopero generale di quattro ore indetto dalla Cgil per il 14 novembre è stato da questa revocato nelle zone colpite dalle alluvioni. La Toscana occidentale è fra queste.
La rinuncia allo sciopero appare francamente incomprensibile. Il sindacato dovrebbe rappresentare quella parte della società che subisce maggiormente le ingiustizie sociali e le disfunzioni legate all’organizzazione sociale capitalistica. Precisamente quella parte della società che paga il prezzo più alto anche nei disastri tipo quelli dei giorni scorsi. Se ci fossero stati dei dubbi, la notizia della morte di tre lavoratori dell’Enel precipitati da un ponte semidistrutto, dovrebbe averli fugati. Disastri “naturali” che ormai si ripetono a cadenza annuale e che perciò non hanno proprio niente di “straordinario” e chiamano in causa le classi dirigenti. Sono le stesse classi contro le quali l’azione di lotta del 14 era stata concepita. Una giornata di lotta europea, un’occasione per sentirsi, indipendentemente dal paese nel quale si vive, tutti dalla stessa parte, come lavoratori, non come italiani, francesi o tedeschi. Contro i governi e il padronato di qualunque nazionalità. In ogni caso, se nelle nostre province questa è stata un’occasione perduta o quasi (i cobas hanno confermato lo sciopero), bisogna appoggiare ogni altra e futura iniziativa che mostri ai lavoratori che il confine che li separa dai loro avversari non è geografico ma sociale.
(Dal Bollettino operaio di Livorno di novembre)