La lotta continua

Lavoratori delle cooperative del milanese


Prosegue la lotta dei lavoratori impiegati dai consorzi di cooperative che, nella periferia milanese, lavorano per i centri logistici dei grandi supermercati. Numerose iniziative di lotta, scioperi, presidi e picchetti sono stati organizzati ai magazzini Esselunga di Pioltello dai lavoratori, in gran parte immigrati, delle cooperative Safra. Denunciavano i turni incontrollati definiti a piacimento dai caporali, i carichi di lavoro insopportabili, e chiedevano il pieno riconoscimento del sindacato dei lavoratori.

L'azienda ha risposto con l'annuncio del licenziamento dei delegati del sindacato Si-Cobas, ma la lotta è proseguita, anche con la solidarietà di lavoratori di altre cooperative e con appelli al boicottaggio della Esselunga. L'azienda ha cercato di ottenere la chiusura della vicenda in cambio dell'annullamento dei licenziamenti e del trasferimento dei delegati in un altro centro, una cosa comunque inaccettabile. Ma all'avvicinarsi del periodo “caldo” della fine dell'anno forse sarà più difficile per la Esselunga attenersi a questa posizione.

Intanto una nuova protesta è esplosa alla SDA di Carpiano, al sud di Milano, che lavora soprattutto per le Poste italiane. Sono circa trecento a lavorare per la SDA come soci di due cooperative, la Ucsa e la Sac. “In pratica non esiste alcuna regola che stabilisca quante ore devo fare io e quante tu, in che giorni della settimana, secondo uno schema preciso che si ripete; si va a seconda di quello che accade, dei picchi di lavoro, anzi da un'ora all'altra. Se il ritmo cala, magari anche dopo un'ora sola, si esce fuori e si sta lì in attesa di completare il ciclo di lavoro”, così alcuni lavoratori hanno descritto la situazione ad un giornale locale.

Dopo un'intera notte di blocco delle merci in entrata e uscita, i consorzi Ucsa e Sac hanno dato disponibilità ad inquadrare i lavoratori nel contratto della logistica, il che significherebbe un aumento di 1 euro l'ora, oltre all'impegno ad eliminare le pause prolungate e intermittenti. Dopo le trattative i lavoratori hanno ottenuto anche uno scatto di anzianità a partire da gennaio e una serie di miglioramenti sull'organizzazione del lavoro. È stato un primo risultato, festeggiato dai lavoratori, anche se tutto è da consolidare e da verificare rispetto a quello che sarà il procedere reale delle cose e a come la SDA e le cooperative lavoreranno per prendere le adeguate contromosse.

Migliaia di lavoratori, ridotti ad una situazione di semi schiavitù dal sistema degli appalti a cooperative che spesso sono in mano alle mafie, cominciano a farsi rispettare. La forza di questi lavoratori, come di tutti gli altri, sta nel fatto che producono e trasportano tutte le ricchezze. Quando scioperano decisamente, gli effetti sono immediati. È bene ricordarlo ai padroni che credono di potere fare i prepotenti impunemente.

Corrispondenza Milano