È morto la mattina del 16 aprile il compagno Giampaolo Setti, vinto da un male incurabile. La stampa cittadina ha ricordato che era un medico stimato, responsabile della Dialisi nel reparto di Nefrologia dell’Ospedale di Livorno. Non era solo un buon medico, era un medico buono, uno di quelli che tutti sarebbero contenti di conoscere e di avere come amico. Sul suo consiglio e sulla sua presenza si poteva contare. Il ricordo che ha lasciato, da questo punto di vista, è testimoniato dal grande numero di persone che è venuto a salutarlo per l’ultima volta.
Giampaolo si avvicinò giovanissimo al movimento trotskista. Militò nel circolo "Bandiera Rossa" di Livorno negli anni ’70. Quando aderì, alla fine del 1998, alla formazione del nostro Circolo, portò con sé quell’esperienza e ci aiutò a capire e ad approfondire la grande eredità di idee e di battaglie politiche legata al nome di Trotskij e a quello della Quarta Internazionale. Impegnato anche sul fronte sindacale, fino a ricoprire, per un certo tempo, l’incarico di segretario della Cgil-medici provinciale, Giampaolo non si tirava indietro nella polemica politica a viso aperto. Ma per quanto aspri potessero essere i toni del confronto con gli avversari o con gli stessi compagni di fede politica, non restava in lui la minima traccia di astio personale.
In circostanze come queste, l’espressione del cordoglio ai familiari, pur doverosa, non serve a placare il dolore. Ma a tutti, familiari e amici di Giampaolo, possiamo promettere che non ci dimenticheremo di questo nostro compagno.
I compagni de L’Internazionale