Domenica 29 novembre in Piazza Indipendenza a Palermo è apparsa una tenda. Ancora una volta si vedono gli striscioni dei precari della scuola, ma non quelli dei docenti : sono lavoratori ATA a presidiare il Palazzo d'Orléans, sede della Regione. Cinque precari ATA hanno deciso di digiunare per ottenere il diritto alla visibilità, all'espressione di un problema per il quale non si vogliono trovare soluzioni.
Per queste cinque persone come per tante altre ancora troppo invisibili, non s'intravede una soluzione. Si parla al massimo di offrire 1800 posti di lavoro tramite “contratti di disponibilità” mentre i precari (ATA e docenti) rimasti senza lavoro in Sicilia sono 7200. Un quarto delle persone, dei professionisti che per anni ed anni hanno mandato avanti la scuola, per i prossimi due anni ha forse qualche speranza. I rimanenti tre quarti che faranno?
Intanto loro cinque sono lì sotto la tenda davanti alla presidenza della regione Sicilia a protestare e chiedere una soluzione, con la solidarietà di alcuni giovani palermitani. Il problema riguarda migliaia di altri precari in Italia, particolarmente nel Sud, licenziati da uno Stato che vuole sempre meno dedicare soldi alla pubblica istruzione statale e diventa, accanto ai padroni, uno dei principali responsabili dell'aumento della disoccupazione.
Da settembre i precari della scuola protestano in tutti i modi contro i tagli decisi nel personale scolastico (8 miliardi in meno per la scuola e 1,5 miliardi in meno per l'università). Sono determinati a continuare e a far nascere in Sicilia una mobilitazione di tutti i lavoratori della scuola, docenti, collaboratori scolastici, personale tecnico-amministrativo, che siano precari o di ruolo. Si rivolgono anche agli studenti e genitori, chiamando ad una manifestazione regionale a Catania lunedì 21 dicembre. (ore 10, concentramento in piazza Roma)