Monarchie finanziarie

Il fondamento di tutta la situazione internazionale, in tutta la sua attuale complessità, sta nei rapporti economici dell’imperialismo. Nel corso di tutto il XX secolo, questa nuova, suprema, ultima fase del capitalismo si è completamente precisata. Voi tutti, senza dubbio, sapete che i tratti caratteristici, essenziali dell’imperialismo stanno nelle formidabili proporzioni raggiunte dal capitale. Monopoli giganteschi hanno preso il posto della libera concorrenza. Un infimo numero di capitalisti è riuscito talora a concentrare nelle proprie mani intere branche dell’industria, le quali sono passate a società, cartelli, sindacati, trust che hanno sovente un carattere internazionale. In questo modo, intere branche dell’industria sono state conquistate dai monopolisti, non soltanto in singoli paesi, ma nel mondo intero, dal punto di vista finanziario, dal punto di vista del diritto della proprietà e, in parte, dal punto di vista della produzione. Su questo terreno si è sviluppato un dominio senza precedenti di un infimo numero di grandissime banche, di re della finanza, di magnati del capitale i quali, di fatto, hanno trasformato persino le repubbliche più libere in monarchie finanziarie.

Lenin, Rapporto al II congresso dell’Internazionale Comunista, 1920